Una breve ma importante premessa, questa splendida passeggiata, ben segnalata dal doppio triangolo rosso, è effettivamente un’escursione impegnativa e andrebbe percorsa solo da camminatori esperti, dal passo sicuro e ben allenati. Vista le presenza di catene su diversi tratti esposti, a strapiombo sul mare, è auspicabile che chi decide di percorrere il sentiero non abbia problemi con l’altezza e soprattutto non soffra di vertigini.
Si parte dalla graziosa S. Rocco, frazione alta di Camogli, aggrappata con la sua chiesa su di un panoramico promontorio. Dopo aver parcheggiato l’auto nel posteggio a pagamento ubicato un centinaio di metri dal villaggio, si seguono le indicazioni per S. Fruttuoso – Le Batterie.
(Nota: In alternativa al sentiero citato, ne esiste un altro chiamato Pietre Strette, più semplice e più in quota ma molto meno panoramico, dal momento che si sviluppa interamente nel fitto della macchia mediterranea).
Noi abbiamo optato per il Sentiero delle Batterie, che prende il nome dalle postazioni dell’artiglieria contraerea affacciate sul mare e disposte lungo la prima tratta del percorso, proprio perché unanimemente riconosciuto come uno dei più panoramici della costa ligure.
Il sentiero cementato procede in costa superando grappoli di villette per poi cedere il passo a un viottolo sterrato che in un susseguirsi di saliscendi alterna tratti nel bosco e tratti vista mare. Dopo aver oltrepassato un punto panoramico in prossimità di una vecchia postazione militare, si arriva a un piccolo centro visitatori, provvisto di tavoli per il pic-nic (non c’è bagno e i tubi dell’acqua sono scoppiati in seguito a un incendio divampato nel febbraio 2019).
Da questo punto calcolate 2 ore di percorso impegnativo, prevalentemente su terreno accidentato e reso difficoltoso dall’affiorare di roccia di conglomerato che in certi punti forma gradini naturali. Nei tratti più ripidi la presenza di catene dà sicurezza, assicurando passaggi più agevoli.
Dalle Batterie il sentiero continua a traversare in quota per raggiungere in breve il Passo del Bacio, che esige una sosta fotografica per immortalare la costa di Camogli. Il luogo è così chiamato in memoria di una coppia, il cui amore era osteggiato dalle rispettive famiglie, che si buttò in mare proprio da questo punto. Appena oltre il passo il percorso traversa delle pareti di roccia affacciate sul mare lungo una cengia piuttosto esposta, che in un punto si fa piuttosto sottile: tutto il tratto è assicurato da catene ma richiede passo sicuro e assenza di vertigini.
La vista si apre ora su Cala dell’Oro, un’insenatura selvaggia e suggestiva, del tutto priva di insediamenti umani. La traccia ne attraversa un fianco, destreggiandosi fra la vegetazione, in parte su sentiero e in parte su rocce appoggiate (sempre presenti le catene). Quando il percorso inizia a salire in modo deciso, le difficoltà sono ormai alle spalle: dopo aver guadagnato il crinale che separa Cala dell’Oro e la cala di San Fruttuoso in prossimità di Punta Torretta, si scende ripidamente verso il mare e verso l’abbazia, che ad un certo punto si inizia a scorgere.
Attraverserete i paesaggi selvaggi del parco di Portofino, passando tra cespugli di lentisco e mirto e boschi di conifere, sbirciando dall’alto scogliere e turchesi baie inaccessibili, per poi ridiscendere un pendio coperto di ulivi fino alla spiaggia di ciottoli, ai piedi dell’abbazia di San Fruttuoso.
L’abbazia e l’annesso monastero benedettino, beni FAI in seguito a un lascito del 1983, risalgono all’anno 1000. Per la suggestiva storia di questo luogo, che fu anche covo di pirati e borgo di pescatori, rimando al sito web del Fondo Ambiente Italiano.
All’interno del complesso sono presenti un paio di ristoranti e un bar, per rifocillarvi o semplicemente ripararvi dalla pioggia. Per il rientro, se siete troppo stanchi per tornare sui vostri passi potete prendere il comodo traghetto che fa la spola tra Camogli e San Fruttuoso. Se avete lasciato l’auto a San Rocco, logisticamente è più semplice scendere dal traghetto a Punta Chiappa / Porto Pidocchio, per poi risalire su gradini e sentiero cementato (sentiero segnalato da due quadrati) per circa una mezzora attraversando graziosi borghetti e superando la chiesetta romanica di San Nicolò di Capodimonte.