Ciò che rende questa gita particolarmente adatta alla famiglie con bambini è la presenza di suggestive sculture in legno lungo il percorso. Il “Sentiero spirito del bosco“, ideato dall’artista locale Alessandro Cortinovis, è infatti animato di elfi, nani, fate, animali del bosco, che vi faranno compagnia lungo il tragitto.
Lasciate la macchina in corrispondenza dell’Albergo Sorgente, in uno dei parcheggi liberi, o in alternativa, se dovessero essere pieni, nelle strisce bianche lunga la strada, qualche centinaio di metri più in basso.
L’imbocco del sentiero è appena sopra l’albergo/ bar, strategico per pause caffè e approvvigionamento acqua prima della partenza. Il primo tratto del sentiero si sviluppa su ampio stradone lastricato che diventa poi sterrato, all’ombra di secolari sempreverdi. Si supera un agriturismo -che è anche rivendita di prodotti locali- fino a raggiungere una piccola frazione rimessa a nuovo (Primalpe, 725 m slm), dove troverete, accanto a un caseggiato di Legambiente, un piccolo piccolo punto ristoro con prodotti biologici.
L’imbocco del “Sentiero spirito del bosco”, non troppo visibile, è poco più in basso, presidiato da un altissimo elfo. Non fatevi impaurire dal grosso ragno, entrate nel tunnel di tronchi impilati e iniziate l’avventura.
Il sentiero si addentra nel fitto del bosco, tra ponti sui ruscelli, labirinti, passerelle, radure abitate da esseri bizzarri (creature che sembrano uscite dalla penna di Miyazaki), misteriose rune celtiche e animali nascosti… Ai vostri bambini piacerà di certo!
L’arrivo al Rifugio Terz’Alpe -Agriturismo La Fattoria farà tornare tutti alla realtà. Dominato dagli imponenti Corni di Canzo è ospitato tra le mura di un vecchio edificio fortezza, dai massicci muri spioventi. C’è la possibilità di mangiare ai tavoli allestiti all’aperto, nella corte interna, o dentro al rifugio, nella accogliente sala ristorante dallo stile retrò.
Per chi avesse il pranzo al sacco, tavoli picnic e possibilità di stendere la coperta nel prato appena sopra il rifugio. È un luogo molto frequentato, sia da italiani che da stranieri e il consiglio è quello di prenotare il ristorante o di arrivare presto per riservarvi una postazione ì picnic in posizione favorevole, all’ombra di un albero.
Se non l’avete già fatto, dopo il pranzo potete osservare i pony e gli asinelli pascolare nel prato recintato appena sotto l’agriturismo.
Nota: Attenzione alle mani! Tanti bambini, nonostante gli avvertimenti dei gestori del rifugio, prendono mazzi d’erba per offrirli ai cavalli. Questi animali sono generalmente mansueti ma se infastiditi possono mordere: dimensioni e forza sono tali da poter provocare anche delle lesioni gravi, soprattutto nei bambini. Meglio guardare e non toccare!
Se rimettendo lo zaino pensate di avere già visto tutto vi sbagliate, dal momento che il ritorno non è da meno dell’andata. Il sentiero geologico, immediatamente sotto il rifugio, si immerge in un’arioso bosco e passando da un lato all’altro del torrente una mezza dozzina di volte, tra ponti e acquedotti, vi riporta al punto di partenza.
Seguendo il torrente che nella sua discesa verso valle crea balzi e invitanti polle d’acqua vi addentrerete anche qui in un mondo incantato, quasi un locus amoenus, con numerosi ponticelli da cui ammirare le cascatelle e la rigogliosa vegetazione boschiva. Gli interessanti pannelli esplicativi del sentiero geologico forniranno spunti per meglio comprendere la storia evolutiva del paesaggio circostante.