Imboccate la strada statale per la Valgrisenche e parcheggiate in corrispondenza della località La Ravoire, sul lato opposto rispetto alla omonima cappella affrescata. Seguite le indicazioni per il lago (segnavia giallo, 50′) e addentratevi nel delizioso borghetto, tra orti, pergolati carichi d’uva, edifici tipici rimessi a nuovo affiancati ad altri ancora fatiscenti. Il getto d’acqua della fontana sarà l’unico rumore che sentirete in questa frazione che è una gioia per gli occhi, specialmente in estate con il suo tripudio di fiori e colori. Seguite le scritte su pietra e uscite dall’abitato, inerpicandovi su per il sentiero stretto tra le case. Lasciatevi alle spalle un vecchio fienile, all’ombra dei castagni. Potete sbirciare all’interno se trovate la porta aperta, vedrete le balle impilate strategicamente dove il tetto è ancora integro. Il sentiero continuerà ad incrociare l’ampia strada poderale, in passato molto frequentata, dal momento che consentiva il passaggio dall’alta alla bassa valle per coloro che erano impegnati nei lavori agricoli. Non possono sfuggire i continui terrazzamenti, con onnipresenti muretti a secco e ancora qualche filare di vite che emerge dal terreno ormai incolto, a ricordare le vecchie colture del luogo, perno di un’economia ormai malinconicamente sorpassata.

Dopo un lungo tratto nel bosco, il sentiero si sviluppa su un versante roccioso da cui è visibile l’inconfondibile sagoma bianca della chiesa di Saint Nicholas, appollaiata a guardia della bassa valle. Ancora oltre il profilo imponente del Monte Emilius. Procedete sul sentiero fino ad incontrare un bivio, in corrispondenza di un’edicola dedicata alla Madonna. Seguite i cartelli che indicano la riserva, tenendo la sinistra.
La zona presenta un microclima e relativa vegetazione particolare, con il versante su cui si sviluppa il sentiero particolarmente caldo e la riserva intorno al lago molto umida. Lungo il sentiero rovi di more promettono grandi scorpacciate in tarda estate, mentre intorno al lago, oltre il terreno acquitrinoso, è il regno incontrastato delle canne.

Nella riserva è vietato cogliere fiori e abbandonare i sentieri tracciati e c’è l’obbligo di tenere i cani al guinzaglio. I pannelli esplicativi segnalano la presenza di serpenti.
Potete fare il giro ad anello del lago o sostare nell’ampio pratone al limitare del lago, nascosto dalle canne. Per avere una visuale completa del lago, sulla via del ritorno, all’altezza dell’edicola votiva, prendete il sentiero che conduce a Planaval e percorretelo per qualche centinaio di metri, fino a godere di una bella vista sul Lac Lolair.

Pare che la passeggiata sia strepitosa in autunno, per l’esplosione di colori. In inverno si sale con le ciaspole percorrendo la comoda strada poderale.

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