Dimora storica dei coniugi Antonio Di Stefano e Marieda Boschi, ubicata al secondo piano di un edificio squisitamente art decò progettato dall’architetto Portaluppi negli anni ’30 del ‘900, è stata la prima casa- museo ad aprire a Milano, nel 2003.
Chi pensa che la capitale della remota isola islandese sia polverosa, periferica e stagnante, troppo lontana dalle vibrazioni dei centri propulsori di mode e costumi, si sbaglia di grosso. Reykjavik, che tra centro e sobborghi conta 320.000 abitanti, i 2/3 dell’intera popolazione nazionale, è tutto un saliscendi in cui si rincorrono casette di lamiera variopinta e graziosi giardini, murales e opere di arte contemporanea, gallerie e studi di design, negozi di sport e di souvenir, bar di tendenza e graziosi caffè.
Imboccate la strada statale della Valgrisenche e procedete sulla sinistra orografica verso il fondo valle, lasciatevi alle spalle la diga con il lago artificiale di Bereguard, superate la frazione Bonne e parcheggiate lungo la carrozzabile in corrispondenza del cartello di interesse turistico marrone che indica il lago di San Grato (n.b. sulla destra, prima della discesa verso la frazione di Surier).