Questo facile e superpanoramico sentiero è perennemente preso d’assalto da orde di turisti di nazionalità varie ma con spesso ahimè in comune una scarsa cultura montana. A tratti potreste pensare di stare facendo le vasche nel centro della vostra città se non fosse per la vista a 360° su ghiacciaio della Marmolada, Gran Vernel e lago di Fedaia da un lato, e dall’altro su Sella, Sasso Lungo, Sasso Piatto, e proprio per non farci mancare niente, sull’inconfondibile silhouette dello Sciliar. In secondo piano le più lontane cime venete. Montagne iconiche e gitanti stilosi, accaniti con i loro selfie stick per ottenere lo scatto perfetto e fama imperitura sui social.

Ma voi ignorateli, ignorate anche la devastazione degli impianti da sci, soffermatevi sul panorama e l’inevitabile ubriacatura dolomitica vi darà la forza di superare questi sgradevoli dettagli.

Concentratevi sulla storia di questo sentiero, sul quale già dai tempi antichi i mercanti trasportavano la farina per il pane (da qui viel del pan), giù dalle valli del bellunese fin su nelle valli trentine, a quote dove il grano non cresceva. Superate il rifugio Viel del pan (possibile il picnic sui tavoli esterni) e lo scenografico Sass Cappello e proseguite fino al lago di Fedaia.

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