Quella che proponiamo è una facile ma spettacolare escursione intorno a una della cime più iconiche delle Dolomiti.
 Prendete la cabinovia del Sassolungo, c’è un ampio parcheggio a pagamento adiacente. Se soffrite di vertigini armatevi di coraggio, lo stretto abitacolo su cui starete sospesi nel vuoto, comodamente in piedi per una decina di minuti non è tra i mezzi di risalita più moderni e veloci. Ma tranquillizzatevi, gli addetti vi faranno salire e scendere in sicurezza. Una volta raggiunta la forcella del Sassolungo scattate qualche foto e poi discendete il bianco pendio di dolomia rotta (sentiero n. 525) che è il marchio di fabbrica delle Dolomiti.

Le atmosfere lunari che si trovano qui ce le invidiano in tutto il mondo.

È assolutamente necessaria una sosta fotografica all’altezza del rifugio Vicenza, ai piedi del Sassopiatto, con affaccio su Alpe di Siusi e apotropaico Sciliar.

Poco sotto il rifugio, al bivio prendete sulla destra e imboccate il sentiero n. 526 che gira intorno al massiccio del Sasso Lungo. Potete scegliere tra il sentiero basso addentrandovi in uno splendido bosco o quello alto, su bianca pietraia, proprio sotto la parete. Una breve risalita e vi si aprirà davanti l’intero massiccio del Sella che potete godervi sorseggiando un Radler dalla terrazza del futuribile rifugio Comici (da non perdere il tecnologico bagno), rinomato per la raffinata cucina di pesce in quota.

L’ultimo tratto di discesa attraversa la Città dei sassi, un bosco scandito da grossi massi su cui è anche possibile arrampicare. Il sentiero nel complesso è agevole e sicuro anche se a tratti scosceso e in alcuni punti esposto.

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