Parliamoci chiaro, le vipere in montagna ci sono, ci sono sempre state e il fatto che non si vedano non deve mai farci abbassare la guardia. I più fortunati si sono limitati a sentire solo fruscii nel sottobosco o magari a trovare il serpente stecchito sul sentiero. Altri invece hanno provato l’ebbrezza dell’incontro a tu per tu.
La scorsa estate chi scrive ne ha viste ben tre, attraversare serafiche la strada, saltare fuori da un orto o azzuffarsi con un cane tra i cespugli di ginepro.
Di seguito qualche informazione utile, che potrò aiutarvi a convivere più serenamente con questo pericolo.
Le vipere solitamente non sono aggressive, ma se provocate o disturbate attaccano. Muretti a secco, case diroccate, pietraie, fascine di legna, pagliai, erba alta, zone paludose o aree in prossimità di corsi d’acqua ma anche fitti arbusti del sottobosco (rododendri, ginepri, piante di mirtillo, ecc.) sono i luoghi prediletti in cui stabiliscono la loro tana. Potete trovarne dalla pianura fino oltre i 2500 m, tendenzialmente nei periodi più caldi dell’anno.
Quando vi avventurate fuori dal sentiero per cogliere frutti di bosco, scattare fotografie o riposarvi per qualche minuto su un sasso, o stendete la coperta sul prato per il picnic è buona norma scandagliare molto bene i dintorni e successivamente battere con i bastoni da trekking sul suolo e sui sassi. Più che i rumori, i serpenti avvertiranno la vibrazione e, allertati della vostra presenza, se ne staranno alla larga. Anche quando ritirate la coperta ed eventuali indumenti da terra ricordate di scuoterli bene, per scongiurare ogni rischio. Quello che dovete cercare di evitare di fare in qualsiasi circostanza è non calpestarla, comunque mai di proposito, perché rischiate di renderla aggressiva. Mantenete la calma, verosimilmente si defilerà di sua spontanea volontà.

In generale proprio i bambini potrebbero andare più facilmente a disturbare una vipera in casa sua, infilando maldestramente una mano tra i sassi, in una catasta di legna, in un buco del terreno, o nel sottobosco per cogliere un fiore o una fragolina di bosco. A questo punto il morso sarebbe legittima difesa, ma anche in questo caso non disperate. Per risultare letale la vipera deve iniettare tutto il veleno contenuto nelle ghiandole, il che significa che non deve averne utilizzato in precedenza per cacciare. In caso di morso a bambini, la situazione è più delicata proprio per una questione di rapporto sfavorevole tra la quantità di veleno e la ridotta massa corporea della piccola vittima.
Cercate di mantenere il vostro sangue freddo.
Chiamate subito il 118. La vittima deve essere portata in ospedale, ma seguite i consigli degli addetti per le modalità.
-Legate un laccio a monte del morso senza stringere troppo, fate sedere e immobilizzate la vittima, in modo da evitarle sforzi muscolari che farebbero andare più velocemente in circolo il veleno.
-Non applicate disinfettanti a base di alcol.
-Se ce l’avete sottomano fate impacchi con ghiaccio
Non succhiate mai il veleno, sono stati riportati numerosissimi casi di avvelenamento da suzione. Basta una piccola lacerazione nella bocca della persona che opera il salvataggio per far andare in circolo il veleno.
Fino a qualche anno fa l’antidoto al morso di vipera era il siero antiveleno, efficace solo se mantenuto a una temperatura di max 6 gradi. L’ aumento di casi di choc anafilattico in seguito all’iniezione di siero ha portato ad accantonare questa soluzione, praticata ormai solo dal personale ospedaliero.
Il pronto intervento vi potrà dare un’idea dei tempi di attivazione del soccorso, in base a questo potrete valutare se è più rapido portare direttamente la vittima del morso a valle al più vicino ospedale o aspettare i soccorritori sul posto.

Tenete presente che la vittima del morso può accusare forti dolori a livello locale e senso di malessere generale, cefalea, nausea, diarrea, ecc.
L’importante è mantenere la calma, sia che siate la vittima sia che stiate soccorrendo una vittima, cercate di non andare nel panico e di prendere saldamente in mano la situazione, una buona gestione della crisi dipende interamente dalla vostra lucidità.

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